È il 1 marzo del 1980. Siamo alla tradizionale festa del tesseramento del Gruppo Alpini di Sarcedo. I festeggiamenti iniziano al sabato, alle ore 18.30, con la SS Messa concelebrata da Padre Faccin e dal Parroco Don Attilio Manfron.

Assistono alla celebrazione, oltre ovviamente agli Alpini, il Sindaco sig. Borgo, i sigg. Col. Tonus e Stratta, il vicepresidente cap. Faccin, il benemerito ing. Dell'Orto e Consorte e la Cittadinanza.

Dopo l'omelia di Padre Faccin, durante la quale con la Sua ancora indomita personalità oltre a mettere in evidenza l'attualità delle Sacre Scritture testè lette egli sottolinea che nella nostra cattolica Vicenza, un tempo chiamata "Sacrestia del Vaticano", si leggono sui muri della Città delle scritte blasfeme che gli Alpini deplorano, un Alpino, parlando dall’ambone, pone il ricordo sugli Alpini caduti nei campi di Battaglia e di prigionia, i dispersi dei quali non si conosce ancora la sorte, richiamandosi ad alcuni reali episodi di coraggio, di eroismo, di dedizione al dovere ed alla Patria, di umano altruismo e di amore fraterno di cui sono stati protagonisti gli Alpini nei più tragici momenti della guerra. Fatti, questi, determinanti anche oggi, come lo furono a Nikolajewka allora, per uscire dalla tragedia in cui si sta dibattendo la nostra Italia.

Alla fine della Cerimonia Religiosa ha luogo la deposizione di una corona di alloro al Monumento dei Caduti di tutte le guerre al suono di inni patriottici eseguiti dalla Banda di Sarcedo.

Alle ore 20.00, autorità, Alpini e simpatizzanti sono tutti riuniti per il pranzo di prammatica ed il capo Gruppo comm. Dalle Rive, dopo avere salutato e ringraziato i graditi ospiti e tutti i convenuti, offre al Cappellano P. Faccin, per il suo 50° di Sacerdozio, una targa ricordo, manifestando così la gratitudine di tutti gli alpini di Sarcedo per il sempre valido cappellano che tanto fece per le penne nere e tanto si prodigò senza distinzione.

Un lungo applauso segue al caloroso e fraterno abbraccio fra Padre Faccin ed il comm. Dalle Rive, seguito da un ulteriore non meno scrosciante battimani all'indirizzo del più "Vecio Alpin" di Sarcedo, il giovane 97enne cav. di Vittorio Veneto Nicola Carollo, il quale non disdegna di trovarsi fra tanti giovani onorando la tavola con carne, toscan e vin bon.

A questo punto, il vice-presidente cap. Faccin tiene il discorso di circostanza, chiamando a raccolta, con vibranti e sentite parole, gli Alpini e gli artiglieri da montagna, perchè diano la loro collaborazione, il loro aiuto morale e solidale ai Carabinieri, alla Polizia, ai Finanzieri ed ai Soldati tutti, che in questi difficili momenti, stanno versando il loro sangue e fanno dono della loro vita per difendere la nostra Patria dalla criminalità, dalla violenza, dall’eversione e dal terrorismo.

La festa si conclude verso la mezzanotte … forse, sempre allietata dalla Banda che si esibisce con bravura in brani musicali della tradizione Alpina. Ci si lascia in allegria … con l’arrivederci ai prossimi appuntamenti alpini.