È il 14 febbraio del 1981, di sabato. Siamo all’annuale Festa del Tesseramento del Gruppo Alpini di Sarcedo. Una festa, come sempre, caratterizzata da grande fermento, manifesto desiderio di trovarsi, di stare insieme, viva animazione di spensierata allegria e fraterna cordialità, per “quel qualcosa” che sempre accompagna gli appuntamenti Alpini. Tutto inizia con l’incontro alle ore 18.30 presso la piazza di Sarcedo dalla quale si parte in corteo verso la Chiesa, accompagnati dalle note della Banda Cittadina.

Sono presenti ospiti graditissimi: il sindaco di Sarcedo sig. Borgo, il cap. Faccin, il col. Tonus, che guida un picchetto armato di giovani Penne Nere dando lustro alla cerimonia, il dott. Brombin, il socio onorario ing. Dell’Orto con la Consorte, oltre ovviamente agli Alpini e alla popolazione. La SS Messa a suffragio dei Caduti di tutte le guerre, nel ricordo del 60° anniversario della glorificazione del Milite Ignoto, viene concelebrata dal cappellano Padre I. Faccin e dall’arciprete don A. Manfron che si rivolge agli Alpini tutti esortandoli a tenere sempre alte ovunque le tradizioni Alpine e a sostenere con orgoglio il Cappello Alpino, simbolo di dignità, fierezza e distinzione. Alla fine della Cerimonia Religiosa, vengono resi gli onori e deposta una corona di alloro al Monumento dei Caduti, mentre la Banda Cittadina intona inni cittadini.

È giunto il momento del pranzo di prammatica e ci si trova tutti presso il ristorante “Vulcano”. L’apertura dei discorsi ufficiali spetta al Capo Gruppo comm. Francesco Dalle Rive che rivolge un cordiale saluto ed un ringraziamento agli ospiti che con la loro presenza hanno voluto onorare la festa, quindi, prende la parola il cap. Faccin il quale, dopo aver raccontato come gli Alpini e gli Artiglieri da montagna si siano sempre distinti per il loro valore, la loro onestà e la loro dedizione al dovere sia in tempo di guerra che in tempo di pace, ricorda il terremoto del Sud e il grande sforzo umano fatto e che rimane da fare ai nostri Alpini per aiutare i fratelli disastrati. Egli ancora, ricorda e rende omaggio a tutte le forze di Polizia e Militari per quanto hanno fatto e stanno facendo, anche a sacrificio della loro stessa vita, per debellare il terrorismo e dare pace a questa nostra cara Patria. Non dimentica poi di indirizzare a Padre Faccin un sentito augurio di bene per i suoi 74 anni compiuti l’11 di febbraio ed un vivo e caloroso saluto al sempre presente 97enne Cav. di Vittorio Veneto Nicola Carollo; parole queste, alle quali fanno subito eco gli evviva e gli scroscianti battimani degli Alpini presenti. Rammentando in fine la passata Adunata Nazionale di Genova, ove gli Alpini hanno dato una grande dimostrazione di fede, di unità, di fraternità e di comportamento civico ed ammirevole, il cap. Faccin conclude il suo discorso invitando tutti al prossimo appuntamento di Verona per il 9 e 10 maggio prossimi.

 

Alla conclusione dei discorsi fa subito eco l’eclettica Banda Alpina si sbizzarrisce in sonate montanare, con accompagnamento di voci più o meno rauche degli Alpini.

A … una qualche ora la festa termina, con piena soddisfazione spirituale e … corporale e con l’arrivederci a Verona.