È stata una serata alpina veramente superba, quella che si è svolta Sabato 9 Febbraio a Sarcedo, in occasione della chiusura del tesseramento anno 1985. La partecipazione degli Alpini, dei loro amici e simpatizzanti è stata quanto mai massiccia e l'ambita presenza del Capo Zona cav. Bertoluzzo, del cap. Faccin, di Padre cav. Faccin, del Sindaco sig. Borgo, degli immancabili ing. Dell’Orto e consorte, del socio e membro fondatore del Gruppo Carollo Eugenio, nonché autorità religiose e civili locali e di Zona ha dato alla manifestazione un particolare significato.

 

Durante la concelebrazione di Padre Faccin con i Parroci Don Battaglia e Don Coffetti di una SS. Messa in suffragio dei Caduti e Dispersi e di quelli che “sono andati avanti” nella Chiesa di S. Maria di Madonnetta, Padre Ignazio ha ricordato agli Alpini il loro dovere nel far fronte ai mali morali che in questo momento dilagano nella nostra società.

Dopo la deposizione di corone di alloro ai monumenti M.O. Antonio Vellere e ai Caduti di tutte le Guerre, accompagnata dagli inni patriottici della Fanfara sarcedense, gli Alpini si sono ritrovati al ristorante di Torricelle di Fara per la cena sociale.

Nell’intervallo, il Capo Gruppo, dopo aver ringraziato le autorità e i presenti per la loro partecipazione ed aver espresso la sua ammirazione per quanti hanno contribuito a far sì che il Gruppo si mantenesse sempre vivo e vitale, ha dato lettura del bilancio 1984, ricordando le attività svolte in favore dei cittadini, delle adunate a cui ha preso parte e delle iniziative benefiche a cui si è dedicato. Ha preso la parola poi il sig. Sindaco che ha portato il saluto dell'Amministrazione Comunale, dicendosi grato di poter essere presente a queste feste alpine, alle quali non intende rinunciare e, per quanto concerne il prefabbricato che il Capo Gruppo gli ha ricordato essere ancora in attesa, da quasi due anni, per essere installato ad uso Sede alpina, ha detto che manterrà la parola data e, che malgrado le difficoltà, spera quanto prima di formulare la definitiva concessione. Gli Alpini se lo augurano davvero!!!

Il capitano comm. Faccin, dopo aver detto di trovarsi sempre meglio fra gli amici Alpini, ha rammentato che le tradizioni alpine non devono andare distrutte e che pertanto i “veci” Alpini hanno il compito di trasmettere ai “bocia” quei valori fondamentali sui quali si è costituita la nostra associazione. Ed è assai importante che i giovani recepiscano questa necessità, in particolar modo in questo evolversi della società che sta creando dei nuovi idoli falsi, quali la droga, la mafia, la sopraffazione, l'obiezione, il terrorismo ecc., causando uno stato di anarchia e di disagio. I giovani pertanto, coadiuvati dall'esperienza dei vecchi Alpini devono portare, con il loro entusiasmo e la loro giovinezza, questa ventata di aria purificatrice.

Al termine del discorso molto applaudito, vi è stata una ricca estrazione a premi, mentre l’eclettica Fanfara si sbizzarriva in suonate alpine a cui facevano eco le voci rauche o no degli Alpini. La festa si è conclusa in fraterna e sempre crescente allegria, con il proposito di ritrovarsi tutti uniti ai prossimi impegni, primo fra tutti all'Adunata Nazionale del 19 Maggio.