In passato le riunioni del Gruppo Alpini Sarcedo venivano tenute sfruttando l’ospitalità delle osterie del paese: alla Taverna (Giulia), dalla Perona, da Marchetti (al suono della fisarmonica), al Vulcano, al Moraro, al Cavallino, dalla Jole e Dalla Ivana.

   

 

Con questo documento, inizia nel 1982 quella che potremmo chiamare “l’avventura infinita” alla ricerca di un locale da adibire a Sede Alpina e che si concluderà solamente dopo sei interminabili anni il 24 aprile del 1988.

Ormai non si sapeva più dove mettere le varie attrezzature e archiviare documenti, circolari, lettere ecc. Era necessario procurarci un ambiente che fosse esclusivamente del Gruppo Alpini.

Ci interessammo presso l’allora Amministrazione Comunale che si disse disponibile a mettere a nostra disposizione il terreno necessario presso il nuovo parcheggio che sarebbe sorto nel parco del Sigg. Berti entro il 1983 ma nessun’altra possibilità ci era concessa all’infuori di questo. Accettammo di buon grado.

Venimmo anche a conoscenza, tramite il nostro socio Gino Cappozzo, che a Collaredo di Montalbano di Udine il Comune metteva a disposizione dei prefabbricati in legno che erano serviti ai sinistrati del terremoto del 1976 e che venivano venduti ai Gruppi Alpini ad un prezzo di favore.

Il Sig.Cappozzo che da quelle parti del Friuli aveva un carissimo amico, Costantino Tonnutti, con il quale aveva fatto le campagne di Grecia e Russia, organizzò un incontro con lui. Questo a sua volta si interessò del prefabbricato che era disponibile nel Comune di Collaredo. Ci recammo quindi con il Tonnutti prima dal Sindaco di detto paese e poi sul posto ove sorgeva il prefabbricato che misurava 98 mq. Lo stabile, tutto in legno, ci piacque: costava £. 1.600.000, ma ce lo cedettero per £. 950.000. Dovevamo però arrangiarci a smontarlo e tutto il resto.

Appena in possesso dei necessari documenti, ci recammo dal Sindaco di Sarcedo per comunicargli l’acquisto del prefabbricato, ricevendo conferma della possibilità dell’Amministrazione di concederci il terreno promesso per la posa della “Nuova Sede Alpina”.

Ci mancavano però i soldi che dovevamo versare al Comune di Collaredo. Che fare? Andammo dal comm. Francesco Dalle Rive, Capo Gruppo Onorario e Lui ci anticipò l’importo che poi fu restituito decurtato di £. 200.000.

Il 3 Luglio 1983, di sabato, faceva un caldo d’inferno, ci recammo in una decina di Alpini con un camion a smontare e portare a casa quella che sarebbe stata la nostra casa alpina. Alle ore 7 eravamo sul posto e alle 21 dello stesso sabato eravamo già di ritorno. C’è da dire che il Sig. Tonnutti e suo figlio non solo ci diedero da bere gratis, ma ci offrirono anche tutte e due le volte il pranzo e non vollero sentire parlare di compensi. Erano mani di Alpini che stringevano altre mani di Alpini.

Lunedì 5 Luglio 1983, non avendo lo spazio sufficiente per depositare provvisoriamente tutti i pezzi del prefabbricato, dovemmo ricorrere ancora al comm. Dalle Rive che ci mise a disposizione una parte di un suo capannone. Portammo poi al sig. Sindaco le foto richieste relative al manufatto e ci fu assicurato che nei mesi successivi si sarebbe potuto avere il terreno che ci era stato indicato.

 

Ci volle invece più tempo del previsto. Solo nel 1986 infatti giunse una concessione di contratto ventennale, pagando una annuale quota al Comune, che ci permise così di installare la nostra Sede nell’area sociale delle ex Scuole Elementari in via San Giuseppe.

È chiaro che non avevamo soldi: tutti, alpini e non alpini, concorsero in modo encomiabile a far sì che il nostro tanto sospirato sogno si realizzasse. Fu una gara di solidarietà dal singolo alle imprese, con denari, con mano d’opera, con materiali etc. …

 

E così domenica 24 Aprile 1988 poté avvenire l’inaugurazione. Alla presenza del Sindaco ing. G. Todeschini, del Capo Zona Campagnolo cav. Girolamo, del Presidente Sezionale Dalla Vecchia rag. Giovanni, del Generale A. Adami ed altre autorità civili, religiose e militari, con la partecipazione di tutte le Associazioni d’arma e di quelle Sociali, con il Corpo Bandistico "Elia Bassani" di Sarcedo e di Povolaro, alla presenza di un centinaio di Gagliardetti alpini, di tutti i Capi Gruppo della Zona Astico-Brenta e di altre Zone con tanti alpini e tanti labari a far corona al Gonfalone di Sarcedo, il Rev. Padre Ignazio cav. Faccin, dopo la solenne messa celebrata dal Rev. Arciprete Don Franco Coffetti nella chiesa di S. Andrea, dove la Corale di Sarcedo accompagnò il sacro rito con canti religiosi e patriottici, benedisse la nostra Nuova Sede, di cui la sig.ra Pierina, moglie del comm. Dalle Rive era la Madrina. Con l’occasione fu benedetto anche il nuovo Gagliardetto, giacché il precedente, vecchio di anni, meritava un giusto riposo nella Sede, offerto dalla Sig.na Carollo Orsola, madrina per lo stesso. Gli alunni delle scuole elementari e medie, accompagnati dalla Banda di Sarcedo eseguirono alcuni canti patriottici, mentre veniva fatto l’alzabandiera sul pennone eretto appositamente su un piedistallo di rocce accanto alla Sede. In mattinata, prima della S. Messa, vi era stata la deposizione di corone d’alloro al Monumento dei Caduti e la commemorazione del 25 Aprile da parte del sig. Sindaco.

Dopo la benedizione della Sede, nello stabile delle ex Scuole Elementari venne inaugurata una esposizione di disegni eseguiti dagli scolari sul tema “Gli Alpini e l’Italia”, che fu molto apprezzata e ammirata da tutti i visitatori.  Alla Biblioteca scolastica in quell’occasione furono donati dei volumi inerenti la storia e le tradizioni degli Alpini.

È da ricordare che la sera di sabato 24 Aprile nella Chiesa di Santa Maria a Madonnetta di Sarcedo il Coro Alpino di Lumignano si esibì con un stupendo programma di “cante” di montagne, lungamente applaudito e assai apprezzato.

Nel pomeriggio dopo il pranzo sociale, ebbe luogo la sfilata che, partendo dal piazzale antistante il Monumento alla Medaglia d’oro A. Vellere, attraverso la via principale S. Maria, il Cavallino e via S. Giuseppe, si è portata nell’area della Sede, dove era stato sistemato il palco per le Autorità.

 

Fu per Sarcedo e per il nostro Gruppo una sfilata memorabile, che vide la partecipazione entusiastica anche di tutta la cittadinanza ed un numero di alpini mai visti in circostanze simili.

 

Al termine della sfilata il Capo Gruppo commosso, nel ringraziare tutti i presenti ma anche gli assenti, ha ricordato che nella prima posa della prima simbolica pietra era stata inserita una pergamena che recitava: “Alpino, allor che giunto sarai all’estrema sponda della vita, non Ti rammaricare se non hai ricevuto ciò che Ti aspettava o se avendo dato non hai ricevuto, ma di quello che Tu avresti potuto fare e non hai fatto”. Il sig. Sindaco ribadiva nel Suo intervento di congratulazioni questo concetto e il Presidente Dalla Vecchia lo ampliava, ricordando come le case alpine sono il punto di partenza per sviluppi di solidarietà, di amicizia e di umanità nei confronti della società tutta.

 

 

 

 

                     

 

Al termine della manifestazione, è stata consegnata una targa ricordo alle autorità, ai Capi Gruppo e di Associazioni varie, ai gagliardetti presenti, e, mentre la Banda suonava alcuni brani musicali, negli stands appositamente allestiti veniva consumato un abbondante rinfresco.

Poiché nessuno doveva mancare alla festa dell’inaugurazione della nuova Sede Alpina, si è fatto richiesta delle licenze anche per gli alpini in Servizio.